Termini e dilazioni


Can. 1465 - §1. I così detti fatalia legis, cioè i termini costituiti dalla legge per la perenzione dei diritti, non possono essere prorogati, né possono essere validamente ridotti se non lo richiedano le parti.
§2. I termini giudiziari e convenzionali invece, prima della loro decadenza, possono essere prorogati dal giudice intervenendo una giusta causa, udite le parti o a loro richiesta, ma non possono essere mai validamente ridotti, senza il consenso delle parti.
§3. Il giudice provveda tuttavia affinché la lite non si protragga troppo a lungo a causa della proroga.

Can. 1466 - Dove la legge non fissa termini per il compimento degli atti processuali, li deve stabilire il giudice, tenuto conto della natura di ciascun atto.

Can. 1467 - Se nel giorno notificato per un atto processuale il tribunale non abbia lavorato, il termine s'intende prorogato al primo giorno non festivo seguente.

N.B.
Si fa presente che, secondo il can. 1467, se i termini costituiti dalla legge per la presentazione dei diritti o degli atti processuali, cadono nei giorni di chiusura del Tribunale, allora questi termini non decorrono e s’intendono prorogati; cominciano a decorre dal primo giorno seguente di apertura, per il tempo fissato dal giudice.